Cate Blanchett News Compilation

Hi, everyone!

We’ve compiled the latest new on Cate these past weeks. She narrated a short video for Beirut, Lebanon and participated in Experience Camps’ Talk About Grief (TAG). New image for Armani Beauty Holiday Campaign is out.

Risposta affermativa. Intervista a Cate Blanchett

Dal 2013 Cate Blanchett e? la testimonial di Si?, la fragranza di Armani. E anche se non ci tiene a lanciare messaggi planetari, non rinnega l’impegno. Perche? «viviamo in tempi molto introspettivi, c’e? davvero bisogno di aprirsi agli altri»

«Non mi permetto di dire alle donne cosa debbano fare. Ognuna deve essere fedele alla sua natura: e? quello che conta di piu?. Solo se sei davvero onesta con te stessa, quando ti chiedi perche? dovresti dire Si? o No, sai cosa risponderti. E comunque, parlando in generale, preferisco i Si? ai No. Viviamo in tempi comprensibilmente molto introspettivi e c’e? davvero bisogno di essere aperti».

Anche se non e? un periodo facile per fare la testimonial di un profumo che e? una dichiarazione d’intenti esplicita e un po’ rischiosa (dire Si? significa infatti aprirsi al mondo e alle opportunita?), Cate Blanchett prosegue con imperturbabile entusiasmo la sua missione di volto ufficiale della fragranza piu? intrepida di Armani, arrivata ormai al suo settimo anno e a una versione in rosso metal (Si? Passione) dedicata a donne forti e assertive. Che dicono Si?, insomma, solo a quello che pare e piace a loro.

A proposito di donne assertive, e? arrivata di recente in Italia (su Timvision) l’ultima serie di cui lei e? protagonista, Mrs. America, incentrata sulla parita? dei diritti delle donne nell’America degli anni 70. Come e? cambiato il femminismo da allora a oggi?

La serie parla di politicizzazione dell’equita?, di come la richiesta di parita? e uguaglianza sociale da parte delle donne sia diventata una richiesta politica. E? la stessa cosa che sta succedendo adesso con le mascherine. Indossarle si sta trasformando in un gesto politico che, alla base, non lo sarebbe: dovrebbe riguardare soltanto la responsabilita?, il rispetto e la democrazia.

Di recente ha dichiarato che preferirebbe essere chiamata attore e non attrice.

Mi riferivo a un episodio successo a Berlino (la controversa decisione del Festival del Cinema di Berlino di non assegnare premi di genere, ndr). Quando ho iniziato la carriera, la parola “attrice” aveva un senso peggiorativo ma non ho mai pensato che il mio lavoro fosse diverso da quello che faceva un uomo. Il femminismo e? questo: la richiesta di un’uguaglianza genuina, sofisticata, orientata al futuro.

Cos’e? la bellezza per lei? Crede ci siano parametri universali?

Non credo che la bellezza abbia tanti significati diversi. Adesso, pero?, mi sembra piu? evidente che, quanto in passato si considerava bello in un senso mainstream, forse non lo sia cosi? tanto. Ho sempre fatto mia la visione giapponese in base alla quale la bellezza deve avere delle imperfezioni per essere tale. Non sottoscrivo invece l’estetica plastificata: la perfezione non e? perseguibile. E ogni cosa diventa piu? interessante proprio quando inizia a decadere. E per quanto riguarda i parametri universali: no, la bellezza deve sorprendere.

Che rapporto ha con Armani?

Condividiamo l’amore per l’oceano. Per questo sono cosi? contenta di vivere in Australia. E dopo averne parlato svariate volte con lui, alla fine sono riuscita a convincerlo a venire a visitarla. Mi venne anche a trovare nel teatro dove stavo lavorando e fu generoso e gentile, volle incontrare tutte le persone che erano li? con me. Erano tutti eccitatissimi all’idea di conoscere Giorgio Armani e lui fu disponibile con tutti.

Cosa le piace del suo stile?

Quando ero adolescente ero attratta, e lo sono tutt’ora, dagli abiti con una silhouette maschile, e Armani e? stato uno dei primi a proporli. Lo ha fatto anche Yves Saint Laurent, ma in un modo diverso, Armani e? stato capace di sfumare quella linea di demarcazione tra i generi in un modo fluido, sensuale e libero.

You can listen to the dubbed podcast below:

 

Why You Need to Watch This Beirut Film By Cate Blanchett and Nadine Labaki

Lebanese director and actor Nadine Labaki has long been friends with Hollywood superstar Cate Blanchett, with the pair having more than philanthropic endeavors and movie experience in common. So, it was inevitable that the talented duo would join forces for something incredibly powerful, and that’s exactly what they have done creating an impactful film depicting the on going crisis in Lebanon.

The #keeptalkingaboutbeirut film reveals the brutality of the explosion at the Port of Beirut on August 4, 2020. The raw footage edited by Nadine Labaki, in collaboration with Lebanese filmmaker Elie Fahed, was captured by citizens and journalists, and shows the real state of Lebanon’s capital. The film’s script, which is narrated by actor Cate Blanchett, was written by Labaki and political activist Sara El-Yafi.

Celebrities Talk About Grief

With millions more people grieving due to Covid-19, Talk About Grief (TAG) is a national campaign to create a more empathetic, grief-aware culture – for each other and for our kids. On National Child Grief Awareness Day, November 19, Experience Camps is coming together with hundreds of partners nationwide to encourage people to share their grief.

Cate’s part starts at 00:52

Stateless dominates 2020 AACTA with 18 nominations

Refugee drama series Stateless earned 18 nomination in the TV category, including best telefilm or miniseries and acting nominations for Blanchett, Asher Keddie, Yvonne Strahovski and Jai Courtney, but co-star Dominic West missed out.

The show also scored multiple screenplay and directing nominations, as well as being nominated for editing, cinematography, casting and costume design.

2020 Armani Beauty Holiday Campaign, British Vogue Photoshoot, Corriere Della Sera Interview

   
Source: Vogue Italia, Vogue Arabia, Nine.Com.Au